5. Oncologia territoriale: la sfida della continuità di cura per gli attori del sistema salute

a cura di P. Varese – F.A.V.O.; L. Cavanna – CIPOMO; G. Beretta – Fondazione AIOM; P.Bartoletti – FIMMG; R. Di Natale – Federsanità ANCI; Maria Grazia Cattaneo – AICQ

Abstract del capitolo:

I 7,9 miliardi del PNRR per l’assistenza territoriale, a cui si aggiungono 8 miliardi e 63 milioni per l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione del SSN, hanno richiamato l’attenzione di tutti e hanno destato aspettative e speranze. I fondi del PNRR prevedono investimenti in strutture (opere murarie o attrezzature) ma non in professionisti, il cui numero, a causa dell’imbuto formativo e dei pensionamenti, è destinato a ridursi ancora nei prossimi anni, sia in ospedale che sul territorio. Il PNRR prevede genericamente 1359 Case della Comunità, 605 Centri operativi territoriali, 400 Ospedali di Comunità ma con quale Personale potranno essere gestiti dato che i MMG, già ora, a seconda delle Regioni, hanno un numero medio di 1800 assistiti a testa? Con gli Specialisti delle varie discipline che non ci sono? Con gli Infermieri, in grave carenza di risorse? La gestione della cronicità deve essere territoriale.

Come ha insegnato anche il Covid, curare i pazienti a casa significa ridurre le probabilità di contagio intra ospedaliero, migliorare la loro qualità di vita, ridurre i costi umani e sociali della malattia, compreso il “travel burden”, ormai sempre più correlato con la “tossicità finanziaria”. Nel prossimo futuro dovremo spostarci sempre più verso una visione “integrata” del sistema di gestione. La normativa della Conferenza Stato Regioni sulle Reti oncologiche dell’aprile 2019 riconosce ai malati un ruolo determinante in termini di maturità, capacità progettuale e li inserisce di diritto in modo paritetico nei PDTA. La rilevanza attribuita ai Patient Reported Outcomes anche da Agenas, rende di fatto le Associazioni interlocutori imprescindibili nella elaborazione progettuale di nuovi modelli organizzativi. Il nostro Paese non può permettersi di perdere la sfida del PNRR con le ricadute assistenziali ma sarà dovere di tutti gli stakeholder vigilare affinchè questo si traduca in un reale miglioramento del percorso di cura e non l’ennesimo contenitore di tanti buoni propositi vanificati da lentezze, inefficienze, mancato coordinamento e visione di sistema. L’oncologia ha un ruolo trainante nel settore delle malattie croniche e se si vincerà la battaglia dell’oncologia sul territorio, sarà più facile strutturare percorsi adeguati per le patologie croniche e rare.

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14° Rapporto - Capitolo 5

Oncologia territoriale: la sfida della continuità di cura per tutti gli attori del "sistema salute"