Cancer Mission
di W. Ricciardi – Mission Board on Cancer
Cento miliardi di euro ha deciso di stanziare nel 2018 la Commissione Europea in “Horizon Europe”, il programma più ambizioso finora finanziato nell’area della ricerca e dell’innovazione, finalizzato all’espansione dell’eccellenza europea nei settori scientifici e assistenziali di tutti i Paesi dell’Unione.
All’interno di questo programma, che verrà condotto negli anni 2021-2027, la Commissione, con lo scopo di fornire soluzioni determinanti ad alcune delle più importanti sfide che il mondo deve attualmente affrontare, ha identificato cinque Missioni: adattamento ai cambiamenti climatici; la salute degli oceani, delle acque marine, costiere e interne; la salute del terreno e il cibo; città smart e ad impatto zero sull’ambiente; il cancro. Perché una Mission con focus specifico sul cancro? Perché ogni anno, nei Paesi dell’Unione Europea si registrano 2.6 milioni di nuovi casi e 1.2 milioni morti a causa di questa malattia. Non solo, si stima che il cancro possa diventare la prima causa di mortalità nel 2030 e che il numero di nuovi casi aumenti di più del 25% in Europa entro il 2035 se non verranno prese misure per contrastarlo.
Attualmente, i sistemi sanitari nazionali sono stati messi a dura prova a causa della pandemia SARS-CoV-2, sia per quanto riguarda la capacità di risposta contro questo virus, sia relativamente alle risorse impiegate. La pandemia da Covid-19 ha dimostrato chiaramente l’importanza e il valore della salute in ogni società. Questo non significa che il cancro e la Mission contro il cancro abbiano perso di importanza o abbiano assunto una minore urgenza. L’assenza di salute nelle popolazioni sta infatti assumendo un impatto estremamente drammatico e significativo sull’economia e le conseguenze politiche e sociali sono e saranno notevoli per l’Europa e per tutto il pianeta. Se in tempi piuttosto brevi si potranno trovare misure efficaci per contrastare l’epidemia Covid-19, sfortunatamente questo non è pensabile per il cancro. Al contrario, le sfide per combattere questa patologia sono aumentate proprio a causa dell’emergenza sanitaria provocata dal coronavirus: ritardi negli screening e nei processi di diagnosi, ritardi nella cura e nell’assistenza. Ad esempio, nei Paesi Bassi è stata riportata una riduzione del 25% di diagnosi di cancro, nel Regno Unito gli assistiti hanno potuto constatare ritardi nei trattamenti oncologici nel 50% dei casi, sospensione di attività di prevenzione e di diagnosi precoce e l’interruzione delle attività di ricerca. Pertanto, il valore della Mission e gli obiettivi a lungo termine che ha fissato rimangono prioritari. In particolare, l’obiettivo che il Mission Board for Cancer si pone è quello di salvare più di tre milioni di vite umane entro il 2030. Per procedere in tal senso risulta indispensabile riuscire a comprendere meglio il cancro, a migliorare la sua prevenzione, la sua diagnosi e il suo trattamento, a supportare la qualità della vita di tutte le persone che soffrono di questa malattia, dei survivor, delle loro famiglie e dei caregiver, assicurando un equo accesso ai servizi sanitari e sociosanitari. Questi sono i pilastri fondamentali che rappresentano il valore che la Mission vuole fornire all’Unione Europea, a tutti gli Stati Membri e ai suoi cittadini per vincere la sfida contro il cancro. Per sviluppare in concreto questi pilastri sono previste specifiche azioni da intraprendere.
Saranno indispensabili iniziative a livello europeo per migliorare la comprensione, sia relativamente alle basi biologiche che genetiche, del cancro e dei fattori di rischio nonché lo sviluppo di programmi europei di ricerca finalizzati a individuare il rischio di cancro per ciascun individuo.
È necessario supportare lo sviluppo e l’implementazione di strategie e policy che mirino alla prevenzione: da quella primordiale, mirando a ridurre al minimo i potenziali fattori di rischio per la salute ed evitare profili di rischio, a quella primaria, cercando di mantenere le condizioni di benessere dell’individuo e di evitare la comparsa di malattia, fino a quella secondaria, cercando di limitare la progressione della malattia individuandola in una fase precoce ottimizzando i programmi di screening che già esistono e sviluppandone di nuovi e, infine, a quella terziaria, controllando e contenendo gli esiti della malattia.
Relativamente all’ottimizzazione delle tecniche diagnostiche e dei trattamenti, le azioni comprendono l’implementazione di approcci di medicina personalizzata per tutti i pazienti e lo sviluppo di programmi di ricerca su tecnologie di diagnosi precoce e per trattamenti minimamente invasivi.
A queste azioni si aggiungono: i) lo sviluppo di un programma di ricerca europeo per migliorare la qualità di vita dei pazienti con cancro, di chi li assiste e delle persone con aumentato rischio di sviluppare questa patologia, ii) la creazione di uno European Cancer Patient Digital Centre, con lo scopo di dare voce ai pazienti fornendo loro la possibilità di far valere i propri diritti e aumentando la fiducia nella condivisione di dati per la ricerca sul cancro, innovazione e sviluppo di policy, iii) la creazione di un network di infrastrutture specializzate in ambito oncologico all’interno e fra gli Stati Membri per migliorare la qualità della ricerca e dell’assistenza. Infine, sono previste azioni trasversali agli specifici pilastri per massimizzare l’impatto della Mission: curare maggiormente e meglio le forme pediatriche di cancro, accelerare l’innovazione e l’implementazione di nuove tecnologie e trasformare l’approccio comunicativo e culturale nei confronti della malattia.
Affinché il percorso delineato dalla Mission venga sviluppato, rimane imprescindibile il forte impegno da parte dei singoli Stati Membri e di tutti gli stakeholder coinvolti, quali policy-makers, operatori sanitari, ricercatori, industrie e comunità, come quelle della FAVO, che operano a servizio dei malati di cancro e delle loro famiglie.