“Povertà sanitaria”: tra tossicità finanziaria, travel burden, aspetti culturali di rinuncia alle cure

a cura di P. Varese, M. Marletta – F.A.V.O.

Abstract del capitolo:

L’accesso alle cure oncologiche in Italia è influenzato da una serie di fattori, tra cui il luogo di residenza del paziente. Le aree rurali e del Mezzogiorno tendono ad avere una minore disponibilità di servizi oncologici rispetto alle aree urbane del Nord. Questo può portare a ritardi nella diagnosi e nel trattamento, con conseguenti peggiori esiti di salute per i pazienti.

In Italia, le aree rurali e del Mezzogiorno tendono ad avere una minore disponibilità di servizi oncologici rispetto alle aree urbane del Nord. Questo può portare a una serie di sfide per i pazienti, tra cui:

  • Maggiori distanze da percorrere per ricevere le cure: I pazienti che vivono in aree rurali o del Mezzogiorno possono dover percorrere lunghe distanze per ricevere le cure oncologiche, il che può essere costoso e dispendioso in termini di tempo.
  • Minore disponibilità di specialisti: Le aree rurali e del Mezzogiorno tendono ad avere una minore disponibilità di specialisti in oncologia, il che può portare a tempi di attesa più lunghi per gli appuntamenti e le procedure.
  • Minore accesso alle nuove tecnologie: Le aree rurali e del Mezzogiorno potrebbero avere un minore accesso alle ultime tecnologie per la diagnosi e il trattamento del cancro.

Va poi considerata anche la tossicità finanziaria, intesa come difficoltà economica insorta dopo la malattia, presente nel 22.5% (range 8.3%- 40.7%) dei pazienti impattava come variabile prognostica indipendente con un rischio di morte aumento di 1.2 volte.

A questa “tossicità finanziaria” contribuiscono svariati aspetti sanitari, sociali, assistenziali, compresi quelli correlati con la mobilità sanitaria.

Cosa si Può Fare

Una serie di interventi può essere attuata per ridurre le disparità nell’accesso alle cure oncologiche in Italia, tra cui:

  • Investire in servizi oncologici nelle aree rurali e del Mezzogiorno
  • Promuovere la prevenzione del cancro
  • Facilitare l’accesso ai servizi di trasporto
  • Supportare i pazienti nel seguire il loro piano di trattamento

Conclusione

In questo scenario, il Terzo Settore rappresenta un alleato prezioso nella lotta alle disuguaglianze nell’accesso alle cure oncologiche in Italia. Grazie al suo impegno e alla sua collaborazione con il sistema sanitario pubblico, è possibile garantire un’assistenza sanitaria più equa, accessibile e di qualità per tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro condizioni socioeconomiche o dal luogo in cui vivono.

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16° Rapporto - Capitolo 14

“Povertà sanitaria”: tra tossicità finanziaria, travel burden, aspetti culturali di rinuncia alle cure