16. Il tumore della prostata: diagnosi precoce, trattamenti e multidisciplinarietà: le innovazioni per vivere di più e vivere meglio
Abstract del capitolo:
Introduzione
a cura di C. Pieri – Associazione Pazienti EUROPA UOMO ITALIA ONLUS
Secondo i dati AIOM “I numeri del cancro” del 2022, in Italia il tumore alla prostata corrisponde al 19,8% di tutti i tumori maschili ed è il più diffuso tra gli uomini, con 564 mila pazienti registrati, 40.500/ anno nuove diagnosi, 7.200 decessi/anno, 91% di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi e 7 milioni di uomini dai 55 anni in su, che potenzialmente potranno ricevere una diagnosi di tumore alla prostata.
Grazie all’azione congiunta della EAU e della commissione BEATING CANCER della comunità Europea anche la Diagnosi Precoce del Tumore alla prostata è stata riconosciuta come obiettivo fondamentale per la salute dei cittadini Europei.
Diagnosi precoce
a cura di D. Prezioso – Università degli Studi “Federico II”, Napoli
Negli ultimi decenni sono aumentati i casi di tumore alla prostata e ciò principalmente perché abbiamo sempre più affinato gli strumenti che sono in grado di portarci ad una diagnosi precoce di questa patologia. C’è stato un conseguente aumento della sua incidenza ma allo stesso tempo una diminuzione della sua mortalità, il che sta ad indicare che una diagnosi precoce oltre a portare a possibile guarigione, può favorire una corretta e più facile gestione della malattia.
Radioterapia
a cura di Barbara Jereczek – Università degli Studi di Milano e IEO Istituto Europeo di Oncologia, IRCCS, Milano
Si è visto che in Italia 1 su 4 pazienti affetti dal tumore della prostata vengono curati con radioterapia. Questo numero potrebbe segnalare un sottoutilizzo della radioterapia dovuto alle difficoltà logistiche (come tempi d’attesa molto lunghi o eccessiva distanza dall’ospedale) o mancato approccio multidisciplinare. la radioterapia di alta precisione offre ai pazienti affetti da neoplasie della prostata trattamenti sicuri, veloci ed efficaci con un rapporto tra costo e beneficio estremamente favorevole. E’ indicata in tutte le fasi della neoplasia, da sola o associata ad altre modalità terapeutiche e rappresenta una premessa per il continuo miglioramento delle cure nel trattamento del tumore della prostata.
Oncologia
a cura di M Di Maio – Università degli Studi di Torino SCDU Oncologia Medica, AO Ordine Mauriziano, Torino e AIOM
Negli ultimi anni, oltre ai progressi nei trattamenti locali, la terapia del tumore della prostata si è arricchita di numerose possibilità farmacologiche. È però cruciale che tutti i casi di tumore della prostata metastatico, anche se ormono-sensibili, vengano discussi in un gruppo multidisciplinare, alla presenza dell’urologo, del radioterapista e dell’oncologo medico, allo scopo di poter proporre la migliore strategia terapeutica per ciascun paziente.
Il ruolo dei fattori psico-sociali nel percorso diagnostico terapeutico
a cura di L. Bellardita – Centri Psicologia Clinica e Comitato Scientifico Europa Uomo Italia
La comunicazione della diagnosi di tumore alla prostata può rappresentare un trauma per molti pazienti. È un evento che porta con sé una rottura, una “crisi”, tra una rappresentazione di sé come persona sana e un presente in cui la malattia rappresenta una minaccia non solo in termini di sopravvivenza ma anche in termini di percezione della propria identità maschile. È necessario un passaggio all’implementazione del modello bio-psico-sociale e a un approccio salutogenico, secondo il quale anche in situazioni di forte avversità, le persone sono – e vanno – messe in grado di compiere scelte consapevoli di salute utilizzando risorse, accrescendo le proprie resilienza e capacità pro-attiva.
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15° Rapporto - Capitolo 16
Il tumore della prostata: diagnosi precoce, trattamenti e multidisciplinarietà: le innovazioni per vivere di più e vivere meglio