Obiettivo: Ridurre del 6-8% la mortalità per cancro in Italia

Le risposte che attendiamo dal “Piano Oncologico Nazionale (PON): documento di pianificazione e indirizzo per la prevenzione e il contrasto del cancro 2023-2027”

di C. Pinto – FICOG, F. De Lorenzo – F.A.V.O., M. L. Bellani – SIPO, G. Beretta – Fondazione AIOM, S. Cinieri – AIOM, C. Collicelli – CNR-Ethics, F. Fraggetta – SIAPEC, A. Garofalo – SICO, C. Iotti – AIRO, L. Mangone – AIRTUM, C. Nicora – FIASO, N. Normanno – SIC, M. Vignetti – Fondazione GIMEMA, E. Iannelli – AIMAC

Abstract del capitolo:

Il “Piano Europeo di lotta contro il cancro, presentato dalla Commissione Europea il 3 febbraio del 2021, riporta per il 2020 nei Paesi dell’Unione Europea 2,7 milioni diagnosi di cancro e 1,3 milioni di morti per questa patologia, stimando, in assenza di interventi strategici, un ulteriore aumento della mortalità di oltre il 24% entro il 2035. In Italia, sulla base dei dati mortalità del 2020 con 176.000 morti attese per cancro, una riduzione del 6-8% in mortalità determinerebbe 10.000-14.000 morti in meno per anno. Questo può essere l’obiettivo della sanità pubblica per un’adeguata strategia di controllo della malattia cancro, che comprenda tutte le fasi dalla prevenzione primaria e educazione dei cittadini, allo screening, alla diagnostica, all’ottimizzazione e all’equità di accesso alle migliori e appropriate cure sull’intero territorio nazionale. Il “Piano Europeo di lotta contro il cancro” è strutturato su quattro ben definiti obiettivi di intervento:

prevenzione, individuazione precoce, diagnosi e trattamento, qualità di vita dei pazienti oncologici e dei “survivors”. Obiettivi strategici sostenuti e definiti in 10 iniziative “Faro” e in chiare azioni di sostegno, riportate in 34 pagine.

Cosa dicono, e soprattutto cosa non dicono, le 125 pagine del PON 2023-2027?

Da un’analisi attenta del PON, a cura di FAVO, FICOG, SIPO, AIOM, Fondazione AIOM, CNR Ethics, SIPAEC, SICO, AIRO, AIRTUM, FIASO, SIC, Fondazione Gimema e Aimac, oltre alla puntuale indicazione dei tempi di realizzazione degli obiettivi strategici ed allo stanziamento di adeguate risorse, risulta più che mai indispensabile:

1) definire un modello di governance centrale che guidi nella pratica l’attuazione del PON, lo monitori e ne valuti i risultati. La cabina di regia, che dovrebbe garantirne l’esecuzione ed il monitoraggio, risulta solo un’enunciazione. In questa cabina di regia vanno inoltre ben strutturati il coordinamento ed i processi di collaborazione verticale fra diversi livelli di Governo, quali AGENAS, AIFA e ISS e Ministero della Salute, e orizzontale fra i diversi Ministeri;

2) costituire un tavolo di lavoro operativo con gli stakeholders interessati per la stesura di un regolamento attuativo, strutturato e definito, che nei diversi ambiti renda operativo il PON;

3) identificare e nominare un gruppo di coordinamento per la valutazione annuale degli indicatori e la puntuale pubblicazione degli stessi;

4) definire gli strumenti operativi che, sulla base del monitoraggio e degli indicatori annuali, permettano di procedere con le necessarie e tempestive misure correttive;

5) definire il survivorship car plan e le misure specifiche, inserite nei LEA, per la riabilitazione oncologica nel suo complesso (fisica, psicologica e sociale) e per il ritorno all’attività produttiva dei malati in fase acuta e cronica e dei “guariti” dal cancro.

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15° Rapporto - Introduzione PON

Obiettivo: Ridurre del 6-8% la mortalità per cancro in Italia. Le risposte che attendiamo dal “Piano Oncologico Nazionale (PON): documento di pianificazione e indirizzo per la prevenzione e il contrasto del cancro 2023-2027”