32. Cure simultanee in oncologia: l’esperienza del Veneto

a cura di V. Zagonel – IOV, IRCCS, Padova, Coordinamento Regionale Cure Palliative, Comitato Scientifico Aimac, AIOM, M. Riolfi – Cure Palliative ULSS9 Regione Veneto, Coordinamento Regionale Cure Palliative, T. Sava – UOC Oncologia Camposampiero, ULSS6 Regione Veneto, Coordinamento Regionale Attività Oncologiche (CRAO)

Abstract del capitolo:

Per cure palliative precoci, intendiamo un inserimento delle cure palliative nel percorso di cura del malato oncologico, concomitante ai trattamenti oncologici attivi. Oggi tutte le linee guida raccomandano l’attivazione delle cure palliative concomitanti al trattamento oncologico attivo.

Con il DGR n.553 del 30.4.2018 dal titolo “percorso integrato di cure a supporto dello sviluppo delle reti aziendali di cure palliative in età adulta” la Regione Veneto ha definito le modalità di accesso alla rete di cure palliative per i malati del Veneto. In particolare, nel setting oncologico ha definito le cure palliative precoci e simultanee, come uno dei tre modelli di erogazione delle cure palliative, e mutuando il modello di CS attivato presso l’Istituto Oncologico Veneto (IOV) ne ha definito anche gli aspetti organizzativi, con l’obiettivo di “garantire la presa in carico del paziente e della famiglia attraverso l’integrazione delle UOC di Oncologia e delle UO di cure palliative”.

Il DRG prevede che all’interno di ogni UOC di Oncologia sia attivo:

  • un ambulatorio di CS, in cui opera un team interdisciplinare (medico oncologo (o radioterapista), medico palliativista, nutrizionista o dietista, psicologo, infermiere. Inoltre alla valutazione possono partecipare anche il MMG e altri specialisti in relazione ai bisogni specifici del paziente;
  • una procedura condivisa che declina le modalità organizzative del servizio;
  • un infermiere di riferimento che funge da case manager, per l’attivazione dei percorsi.
  • il rilievo annuale degli indicatori di esito definiti dallo stesso DRG.

L’ambulatorio di CS viene strutturato in modo da garantire l’accoglienza in base alla numerosità dei pazienti che afferiscono all’UOC di Oncologia, ed è di norma settimanale.

A distanza di 5 anni dal Decreto Regionale, non si è data attuazione sistematica allo sviluppo delle CS nelle UOC di Oncologia del Veneto. La mancata allocazione di risorse umane ed organizzative ad hoc, ha sicuramente contribuito a non rendere attuativo il Decreto. Inoltre sembra esserci una scarsa percezione sul valore aggiunto di un ambulatorio condiviso tra le diverse figure professionali che intervengono nel percorso di cura e nelle scelte decisionali di fine vita. Demandare ai soli medici palliativisti questo snodo decisionale, e tutte le implicazioni decisionali che comporta, vuol dire vanificare lo spirito delle CS.

Sebbene negli ultimi tre anni il Veneto abbia dovuto far fronte alla Pandemia da Covid-19, le UOC di Oncologia, ad eccezione di una, hanno lavorato a pieno regime, continuando a farsi carico di nuovi pazienti oncologici. Nel periodo pandemico, con l’incremento dei bisogni socio-assistenziali, l’attivazione dell’ambulatorio di CS avrebbe sicuramente contribuito a migliorare il sostegno ed a facilitare un percorso di cura ospedale-territorio a malati e familiari, reso ancora più complesso dalla pandemia.

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15° Rapporto - Capitolo 32

Cure simultanee in oncologia: l’esperienza del Veneto