23. La radioterapia per la malattia oligo metastatica
a cura di R. M. D’Angelillo, L. Cedrone, O. Ruggieri, A. Frisone – Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Policlinico Tor Vergata di Roma, M. Scorsetti, C. Franzese – Humanitas University, Milano e IRCCS Humanitas Research Hospital, Milano, D. Franceschini, M. Massaro – IRCCS Humanitas Research Hospital, Milano
Abstract del capitolo:
Per oligometastatico si intende una condizione di malattia “metastatica a basso carico”, caratterizzata cioè da un numero limitato di metastasi, configurando così uno stadio intermedio tra la malattia localizzata, suscettibile di trattamento locale a finalità curativa, e la malattia metastatica disseminata, candidata al solo trattamento sistemico. Ciò che caratterizza la malattia oligometastica è un comportamento biologico meno aggressivo rispetto alla malattia metastatica diffusa, e quindi potenzialmente suscettibile di trattamento locale radicale sia sul tumore primitivo sia sulle localizzazioni secondarie di malattia, con finalità potenzialmente curativa.
Purtroppo, ad oggi, non sono sempre identificati dei biomarcatori specifici di tale condizione, e risulta in tal senso fondamentale per la corretta identificazione del paziente oligometastatico, la discussione multidisciplinare e il confronto tra i diversi specialisti dedicati alla patologia in esame. Nella malattia oligometastatica la radioterapia può essere indicata sia per il controllo del tumore primitivo, che per le sedi di malattia secondaria. Oltre al trattamento dei pazienti affetti dai tumori di mammella, prostata, polmone e colon-retto, la radioterapia stereotassica con intento ablativo può essere utile anche nella gestione delle oligometastasi da altri tumori primitivi solidi. In particolare, ha dimostrato un’elevata efficacia sulle metastasi da tumore renale. Diversi studi prospettici hanno dimostrato i suoi benefici sia nei pazienti con malattia oligoricorrente da tumore renale, che sulle metastasi oligoprogressive in corso di terapia sistemica. Risultati paragonabili sono stati dimostrati anche per i pazienti affetti da sarcomi dei tessuti molli, da tumori del pancreas e da melanoma metastatico. Nei pazienti con riscontro di oligometastasi da sarcoma, l’approccio maggiormente utilizzato e storicamente rappresentato da quello chirurgico. Con la SBRT è possibile ottenere un buon controllo locale e un ottimo profilo di tolleranza anche in questa patologia radioresistente, come dimostrato ad esempio per le metastasi polmonari. Nei pazienti affetti da melanoma metastatico, la SBRT può essere vantaggiosa in termini di controllo locale delle lesioni irradiate, ma anche potenzialmente sinergica e immunomodulante quando somministrata insieme alla moderna immunoterapia.