15. Ampliamento dei criteri screening per il cancro al polmone
a cura di U. Pastorino – INT Milano, G. Scagliotti – Università di Torino
Abstract del capitolo:
Secondo il report «I Numeri del Cancro in Italia 2021» solo nel corso del 2021 sono stati stimati 34.000 decessi a causa di questa neoplasia. Il 60% (circa 20.400) riguarda i forti fumatori.
Di questi, solamente un terzo dei pazienti a cui è diagnosticato sopravvive a meno di due anni dalla diagnosi, solo il 16% degli uomini e il 23% delle donne sopravvive a cinque anni dalla diagnosi. Accanto agli interventi di prevenzione primaria ed alla cessazione del fumo che rappresentano la migliore strategia contro il cancro polmonare, evidenze scientifiche suggeriscono che la diagnosi precoce del tumore del polmone con Tomografia computerizzata del torace a bassa dose può contribuire alla riduzione della mortalità per tumore polmonare. L’8 novembre 2021 il Ministero della Salute ha pubblicato il Decreto che individua i centri che costituiscono la «Rete italiana screening polmonare» (RISP) e i criteri e le modalità di riparto fra le regioni e le province autonome della spesa da destinare ai centri stessi, dando via ufficialmente al programma nazionale sperimentale che consente l’effettuazione di screening polmonari in soggetti a rischio per l’identificazione precoce di tumori polmonari. La Rete Italiana di Screening Polmonare (RISP), che include 18 centri in tutta Italia, ha come obiettivo l’implementazione su tutto il territorio nazionale del programma di screening del tumore polmonare con tac a basso dosaggio (LDCT), attraverso una rete di centri ad elevata competenza clinica multidisciplinare, allo scopo di ottenere una significativa riduzione della mortalità per cancro polmonare nei forti fumatori del 40-50%
Il Programma RISP sinora ha visto la registrazione, secondo i dati aggiornati al 12 aprile 2023, di oltre 14mila pazienti, dei quali 6252 eleggibili (l’85% del target iniziale di 7324) e 3239 già sottoposti a screening con tac a basso dosaggio.
L’arruolamento sta avvenendo attraverso il coinvolgimento dei medici di famiglia, coordinati dalla Società italiana di medicina generale (SIMG), che selezionano tra i loro assistiti i forti fumatori più idonei per l’intervento con LDCT del torace.
Al 12 aprile, tuttavia, vi sono 4 centri (Lombardia, Abruzzo, Basilicata e Puglia) che hanno già superato il numero di appuntamenti corrispondenti al loro target iniziale, con altri 3 centri (Lazio, Piemonte e Veneto) che lo raggiungeranno nei prossimi due mesi.
Considerati i numeri incoraggianti di adesione, l’auspicio, non solo degli operatori coinvolti, ma anche e soprattutto dei possibili pazienti candidabili, è che il finanziamento possa venire riconfermato e aumentato così da raddoppiare la platea di persone coinvolte nel programma di screening e al contempo ampliare il numero di centri coinvolti, così da fornire cure omogenee su tutto il territorio nazionale.