27. Vaccinazione anti Herpes Zoster (HZ) nel paziente oncologico
a cura di Cdi A. Lasagna, I. Cassaniti – Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia, F. Baldanti, P. Pedrazzoli – Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia e Università di Pavia, S. Cinieri – Ospedale Antonio Perrino, Brindisi, N. Silvestris – Dipartimento di Patologia Umana, G. Barresi, Università di Messina, M. Di Maio – Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano e Università di Torino
Abstract del capitolo:
Herpes Zoster (HZ) è l’infezione secondaria alla riattivazione del Virus della Varicella-Zoster. Tipicamente l’incidenza aumenta all’aumentare dell’età e in condizioni di immunosoppressione come in corso di neoplasie solide ed ematologiche. Inoltre, le complicanze da HZ sono più frequenti nei pazienti immunodepressi e hanno un effetto negativo sulla la qualità di vita e determinare un ritardo nella somministrazione dei trattamenti attivi.
Con l’approvazione anche nei soggetti immunodepressi del vaccino ricombinante adiuvato (Recombinant Zoster Vaccine, RZV), HZ rientra nel novero delle malattie vaccino-prevenibili con conseguente beneficio per i pazienti.
La correlazione tra cancro e HZ è piuttosto forte (rischio relativo (RR) 2,17; 95% CI 1,86 – 2,53) ed è causata dalla riduzione dell’efficienza immunitaria prodotta dal cancro stesso e dalle terapie attive. È stato dimostrato che la diagnosi di cancro è associata a un rischio maggiore del 40% di sviluppare HZ e che è più elevato nei pazienti sottoposti a chemioterapia. Tra i tumori solidi, il rischio di sviluppare un episodio di HZ è più elevato nel caso di neoplasie del sistema nervoso centrale (CNS), neoplasia polmonari, cavo orale ed esofago. Limitati dati si hanno sul rischio di sviluppare HZ in corso di immunoterapia. Si potrebbe ipotizzare che l’aumento della attività T-cellulare stimolata dagli inibitori dei checkpoint (ICIs) riduca riduca il rischio di riattivazione
del VZV. Tuttavia, i limitati dati clinici non consentono di escludere il rischio di HZ. Un potenziale fattore di rischio durante la gestione degli eventi avversi immuno-relati può essere rappresentato dall’impiego di alte dosi di steroide che ha un noto ruolo di soppressione diretta della funzione T-cellulare. Inoltre, l’immunoterapia potrebbe indurre una risposta infiammatoria esagerata sull’immunità dell’ospite, analogamente alla Sindrome Infiammatoria da Ricostituzione Immunitaria (IRIS), con conseguente slatentizzazione di infezioni virali quali VZV.
Nell’estate 2022 sono state pubblicate le prime raccomandazioni AIOM sulla vaccinazione anti-HZ nei pazienti affetti da neoplasia solida.
Le principali Società Scientifiche Nazionali ed Internazionali concordano sull’importanza delle vaccinazioni contro le malattie vaccino-prevenibili nei pazienti oncologici, sottolineando come i benefici delle vaccinazioni superino di gran lunga i eventuali rischi. La recente disponibilità del vaccino ricombinante anti HZ ha modificato lo scenario e la gestione di HZ anche nei pazienti affetti da neoplasia solida. Il ruolo dell’oncologo nel promuovere la vaccinazione anti HZ è fondamentale nell’ottica di tutelare innanzitutto la qualità di vita dei pazienti.